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Alessandro Manzoni. Grande scrittore italiano

DiLorenzo Bernardini

Mar 9, 2022
Alessandro ManzoniAlessandro Manzoni

Reading Time: 11 minutes

Alessandro Manzoni. Oggi in questo nuovo articolo per la rubrica Il mercoledì di Lollo parleremo di questo straordinario scrittore italiano.

Alessandro Manzoni nasce a Milano il 7 marzo 1785 e muore sempre a Milano il 22 maggio 1873.
Moneta di Alessandro Manzoni
Moneta di Alessandro Manzoni

Alessandro Francesco Tommaso Antonio Manzoni nasce a Milano il 7 marzo 1785. Sua madre Giulia Maria Anna Margarita Beccaria, nasce a Milano il 21 luglio 1762 e muore sempre a Milano il 7 luglio 1841. Lei è una nobildonna italiana, figlia di Cesare Beccaria Bonesana. Cesare, nonno materno di Alessandro, nasce a Milano il 15 marzo 1738 e muore sempre a Milano il 28 novembre 1794. Egli è marchese di Gualdrasco e di Villareggio, inoltre è un giurista, filosofo, economista e letterato italiano, esponente dell’illuminismo. Inoltre è lo scrittore del celebre trattato “Dei delitti e delle pene”.

Inoltre, per parte di madre è lontano cugino del conte Alberto Carlo Felice Pisani Dossi, meglio noto come Carlo Dossi. Egli nasce a Zenevredo, in provincia di Pavia il 27 marzo 1849 e muore a Cardina, in provincia di Como, il 17 novembre 1910. Si tratta di uno scrittore, diplomatico, archeologo e nobile italiano, appartenente al movimento letterario della scapigliatura. Il padre di Alessandro, invece, è Pietro Antonio Giacomo Maria Ignazio Manzoni, nato a Caleotto di Lecco il 2 luglio 1736 e morto a Milano il 18 marzo 1807.

Il vero padre di Alessandro Manzoni e la sua infanzia.
Alessandro Manzoni
Alessandro Manzoni

In realtà il padre biologico di Alessandro potrebbe essere don Giovanni Verri, nato a Milano il 20 agosto 1745 e morto nel 1818. Si tratta di un letterato italiano, cavaliere del Sovrano Militare Ordine di Malta. Inoltre è fratello minore del conte Alessandro Verri, nato a Milano il 9 novembre 1741 e morto a Roma il 23 settembre 1816, scrittore e letterato italiano e del conte Pietro Verri, nato a Milano il 12 dicembre 1728 e morto sempre a Milano il 28 giugno 1797, filosofo, economista, storico e scrittore italiano tra gli esponenti dell’illuminismo italiano. La madre di Alessandro ha una relazione con Giovanni già dal 1780 e dura anche dopo il matrimonio con Pietro.

Alessandro nasce a Milano, allora parte dell’impero asburgico, al numero 20 di via San Damiano il 7 marzo 1785. Lui cresce nella cascina Costa di Galbiate con la sua balia Caterina Panzieri, contadina del luogo, Trascorre inoltre dei periodi nella villa rustica di Caleotto, che vende nel 1818 in seguito alla separazione dei genitori. Egli studia in collegi religiosi.

Il 13 ottobre 1791 entra nel Colleggio San Bartolomeo dei Somaschi a Merate e rimane qui per 5 anni. Qui inizia a nutrire i suoi primi interessi per la letteratura. Successivamente nell’aprile del 1796 passa al collegio di Sant’Antonio a Lugano sempre dei Somaschi. Rimane qui fino al settembre del 1798. Successivamente, alla fine del 1798 passa al collegio Longone di Milano dei Barnabiti e si trasferisce a Castellazzo de’ Barzi. Torna poi a Milano il 7 agosto 1799. Rimane in collegio fino al 1801.

La formazione di Alessandro Manzoni e le sue prime opere.
Manzoni
Manzoni

La sua formazione è ricca di mitologia e letteratura latina. Studia Virgilio, Orazio ma anche Dante e Petrarca. Tra i contemporanei spiccano invece Vincenzo Monti, Parini e Alfieri. Al 1801 risalgono le sue prime esperienze con la stesura di “Del trionfo della Libertà”. Di questo periodo sono anche le sue traduzioni in endecasillabi sciolti di alcune parti del libro quinto dell'”Eneide” e della Satira terza (libro primo) di Orazio. Inoltre abbiamo un epigramma mutilo in cui attacca un certo fra’ Volpino, che rappresenta il vicerettore del collegio, padre Gaetano Volpini.

Dall’estate del 1801 al 1805 vive con suo padre Pietro tra la città e la sua tenuta a Caleotto. Qui si dedica anche al gioco d’azzardo e frequenta l’ambiente illuministico dell’aristocrazia e dell’alta borghesia milanese. Dopo un rimprovero di Monti lascia perdere il vizio del gioco. In questo momento trova anche il suo primo amore, ovvero Luigina Visconti, sorella di Ermes. Abbiamo anche un un soggiorno a Venezia dall’ottobre 1803 al maggio 1804 presso suo cugino Giovanni. Conosce allora Isabella Teotochi Marin Albrizzi, musa di Foscolo. Inoltre scrive tre dei suoi 4 “Sermoni”.

A Milano Manzoni scrive le sue prime opere di un certo calibro, modellate su quelle del Monti e rivolte, oltre che a lui, a Parini, ad Ugo Foscolo, a Francesco Lomonaco, ed a Vincenzo Cuoco. Inoltre Alessandro frequenta dei corsi del Monti all’università di Pavia tra il 1802 ed il 1803. Inoltre intrattiene rapporti epistolari con Andrea Mustoxidi, con Giovan Battista Pagani, con Ignazio Calderari, con Ermes Visconti e con Luigi Arese, oltre che con Giuseppe Zola e con Pietro Tamburini. A questo periodo si devono “Del trionfo della libertà”, “Adda” ed “I quattro sermoni”.

Il soggiorno di Alessandro Manzoni con la madre a Parigi.
Alessandro
Alessandro

Nel 1805 la madre lo invita a Parigi dove lei vive col nobiluomo Giovanni Carlo Imbonati, nato a Milano il 25 maggio 1753 e morto a Parigi il 15 marzo 1805. La madre di Alessandro e Carlo hanno una relazione dal 1795. Lui arriva a Parigi il 12 luglio e dedica al compagno della madre, ormai defunto, l’ode “In morte di Carlo Imbonati”.

Con la madre, Alessandro vive al numero 3 di Place Vendôme, anche se molto spesso vanno ad Auteuil, o alla Maisonnette di Meulan. Qui stringe amicizia con Claude Fauriel. Entra poi in contatto con la cultura francese classicheggiante. I suoi principali punti di riferimento sono Fauriel, Cabanis e Lebrun. In questo periodo Alessandro scrive il poemetto “Urania”, scritto tra il 1806 ed il 1807.

Successivamente nel giugno del 1806 lascia Parigi assieme alla madre per sistemare alcune pratiche legate all’eredità di Imbonati. Poi a settembre fanno ritorno in Francia. Nel 1807 abbiamo il secondo spostamento nel quale raggiunge Susa, il Moncensio e Genova. Il 20 marzo, mentre aspettano di partire per Torino, apprendono che il padre Pietro è morto da un paio di giorni. I due non entrano a Milano e rimangono nella villa di Brusuglio, eredità di Imbonati. A maggio tornano nuovamente a Parigi.

Il matrimonio di Alessandro Manzoni.
Statua di Alessandro Manzoni
Statua di Alessandro Manzoni

Da un po’ di tempo intanto Giulia cerca una sposa per suo figlio. Il tentativo di farlo fidanzare con Augustine, figlia del filosofo Destutt de Tracy, fallisce a causa del basso grado di nobiltà dei Manzoni. Poco tempo dopo Alessandro conosce Enrichetta Blondel, nata a Casirate d’Adda, in provincia di Bergamo, l’11 luglio 1791 e morta a Milano il 25 dicembre 1833. I due si sposano a Milano il 6 febbraio 1808, prima con rito civile presso il Municipio e, quarantacinque minuti più tardi, con rito calvinista in via del Marino, dove si trova la casa dei Blondel.

I due hanno 10 figli. Vivono al 22 del Boulevard des Bains Chinois, a Parigi. Nello stesso anno, Il 23 dicembre, nasce la loro primogenita Giulia Claudia. Importanti per Alessandro sono due lettere che invia a Ignazio Calderari in merito alla malattia che porta alla morte del loro comune amico Luigi Arese. La prima è del 17 settembre 1806 e la seconda del 30 ottobre dello stesso anno.

Successivamente, dopo il battesimo di Giulia nell’agosto del 1809, Alessandro, d’accordo con sua moglie, invia una supplica a papa Pio VII per poter celebrare nuovamente il matrimonio, questa volta con rito cattolico. L’autorizzazione papale arriva nel mese di novembre con un rescritto del cardinale Di Pietro datato 30 ottobre, ed il 15 febbraio del 1810, nella casa di Ferdinando Marescalchi, il curato della chiesa della Madeleine sposa nuovamente i due. Enrichetta si converte poi al cattolicesimo con l’abiura del calvinismo sottoscritta in un atto ufficiale il 3 maggio 1810 e celebrata solennemente il 22 maggio nella Chiesa di Saint-Séverin, alla presenza del circolo giansenista e dell’abate Degola.

Il ritorno in Italia di Alessandro Manzoni.
Casa di Alessandro Manzoni
Casa di Alessandro Manzoni

Il 2 giugno 1810 Alessandro lascia Parigi con la sua famiglia verso Brusuglio. Qui loro alterano periodi a Brusuglio a periodi in città. Per quasi due anni si stabiliscono a Milano al numero 3883 di via S. Vito al Carobbio ed un anno nel palazzo dei Beccaria, in via Brera. Poi, il 2 ottobre 1813, il poeta acquista una casa in via del Morone, al numero 1171, oggi numero 1.

Il 5 settembre 1811 nasce e muore sua figlia Luigia, il 21 luglio 1813 nasce poi il suo primo figlio maschio, don Pietro, o Pier, Luigi Manzoni, nato a Milano il 21 luglio 1813 e morto sempre a Milano il 28 aprile 1873. Il 25 luglio 1815 poi nasce Cristina, il 12 novembre 1817 Sofia, poi è la volta di Enrico Manzoni, nato a Brusuglio il 7 giugno 1819 e morto a Roma il 28 ottobre 1881, nobile ed imprenditore italiano. Successivamente, nell’agosto 1821 nasce Clara, morta due anni dopo, 13 mesi dopo nasce Vittoria, poi tocca a Filippo Manzoni, nato a Milano il 18 marzo 1826 e morto sempre a Milano l’8 febbraio 1868, Infine è la volta di Matilde, nata nel maggio del 1930.

Le prime opere importanti di Alessandro Manzoni.
Primo piano della statua di Alessandro Manzoni
Primo piano della statua di Alessandro Manzoni

Nel 1812 Alessandro inizia la stesura dei suoi “Inni sacri”. Lui avrebbe voluto scrive nell’ordine gli inni “Il Natale”, “L’Epifania”, “La Passione”, “La Risurrezione”, “L’Ascensione”, “La Pentecoste”, “Il Corpo del Signore”, “La Cattedra di San Pietro”, “L’Assunzione”, “Il Nome di Maria”, “Ognissanti” ed “I Morti”. Di questi però riesce a scriverne solo 5, ossia “La Risurrezione”, “Il nome di Maria”, “Il Natale”, “La Passione” e “La Pentecoste”. I primi 4 risalgono al periodo che va dall’aprile 1812 all’ottobre 1815, pubblicati poi in un volumetto presso l’editore milanese Pietro Agnelli alla fine del 1815. La pentecoste invece risale al 1817 e la sua stesura dura 5 anni.

L'”Ognissanti”, scritto tra il 1830 ed il 1847 resta  frammentario, come altre possibili aggiunte agli “Inni”, ovvero “Il Natale del 1833” ed il brevissimo “Dio nella natura”. Un’altra sua poesia è “Strofe per una Prima Comunione”.

In questo stesso periodo si dedica anche alla scrittura di due canzoni rimaste incompiute. Si tratta di “Aprile 1814”, con sette strofe scritte tra il 22 aprile ed il 12 maggio 1814, in cui si rievoca il terremoto politico milanese in chiave patriottica e la denuncia verso la politica napoleonica ed “Il proclama di Rimini” dell’aprile 1815 nel quale riflette sull’omonimo discorso tenuto dall’ex re di Napoli Gioacchino Murat per la difesa dell’Italia, inquadrandolo come un liberatore inviato da Dio per sottrarre gli italiani alla schiavitù. Del 1816 è poi la sua ode “L’ira di Apollo”.

Per Alessandro è importante anche il teatro. Del teatro parla nella sua “Lettre à Monsieur Chauvet sur l’unité de temps et de lieu dans la tragédie” del 1820 in cui esclude le unità aristoteliche. Le sue tragedie più importanti sono “Il Conte di Carmagnola” del 1820 e l'”Adelchi” del 1822.

Il ritorno a Parigi di Alessandro Manzoni.
Ritratto di Alessandro Manzoni
Ritratto di Alessandro Manzoni

Poi, dal 1817, Alessandro pensa di tornare a Parigi. Alla fine riesce a tornarci, assieme alla famiglia, il 14 settembre 1819. Dopo solo un anno, il 15 luglio parte da Parigi per far ritorno a Milano e vi giunge l’8 agosto. Successivamente, dal novembre 1820 inizia a scrivere la sua commedia “Adelchi”. Di quest’opera conclude un abbozzo nella primavera del 1821. Improvvisamente però la accantona per dedicarsi alla sua poesia “Marzo 1821″, per celebrare la presunta invasione del Lombardo-Veneto da parte delle truppe sardo-piemontesi dopo l’abdicazione di Vittorio Emanuele I.

L’opera viene scritta tra il 15 ed il 17 marzo 1821. Appena terminata, torna ad occuparsi dell'”Adelchi”. Il 5 maggio 1821 è poi una data storica per la storia europea. Infatti quel giorno muore sull’Isola di Sant’Elena l’esiliato Napoleone Bonaparte, notizia che però giunge in Europa soltanto nel mese di luglio. Alessandro allora inizia a scrivere un’ode che ne ripercorre la vita. Tra il 18 ed il 20 luglio compone allora la sua famigerata ode “Il cinque maggio”.

Poi a partire dall’autunno del 1821, Alessandro si dedica alla scrittura di un romanzo. Il 24 aprile 1821 inizia la stesura vera e propria del “Fermo e Lucia”, dopo la lettura dell'”Ivanhoe” di Walter Scott in francese. La seconda fase della stesura di questo romanzo, a causa della scrittura dell'”Adelchi” e de “Il cinque maggio”, termina solo il 17 novembre del 1823 con manoscritto edito nel 1825. Poi dal titolo di “Fermo e Lucia” si passa al titolo definitivo de “I promessi sposi”.

Il viaggio in toscana di Alessandro Manzoni e gli anni del silenzio.
Busto di Alessandro Manzoni

Successivamente nel 1827 si trasferisce a Firenze per la stesura finale del suo romanzo. Il suo viaggio inizia il 15 luglio passando da Pavia, Genova Lucca e Pisa per giungere a Firenze il 29 agosto. Il suo viaggio qui dura fino ad ottobre dello stesso anno. La sua versione definitiva de “I promessi sposi” è del 1840, anno in cui esce un saggio che riprende e sviluppa il tema degli untori e della peste, che ha tanta parte nel romanzo, del quale inizialmente costituisce un excursus storico. Il titolo di questo saggio è “Storia della colonna infame”.

Il 25 dicembre 1833 sua moglie Enrichetta Blondel muore di tabe mesenterica. Nel 1834 prova a scrivere un’opera intitolata “Il Natale del 1833” ma non riesce a concluderla. Poi il 20 settembre 1834 muore la sua primogenita Giulia, sposata con Massimo Taparelli marchese d’Azeglio, nato a Torino il 24 ottobre 1798 e morto sempre a Torino il 15 gennaio 1866. Si tratta di un politico, patriota, pittore e scrittore italiano.

Successivamente il 2 gennaio 1837 si sposa in seconde nozze con Teresa Borri, nata a Brivio, in provincia di Lecco, l’11 novembre 1799 e morta a Milano il 23 agosto 1861. Lei è vedova del conte Decio Stampa e madre di Stefano Stampa, nato a Milano il 23 novembre 1819 e morto ad Erba, in provincia di Como, il 26 febbraio 1907. Il 27 maggio 1841 muore sua figlia Cristina, il 7 luglio dello stesso anno muore sua madre Giulia Beccaria e nel 1844 muore il suo amico Fauriel.

L’esilio a Lesa di Alessandro Manzoni.
Monumento ad Alessandro Manzoni

Poi,  durante le famose cinque giornate di Milano, il figlio ventiduenne di Alessandro, Filippo, viene incarcerato all’inizio dei combattimenti, Nel frattempo Manzoni pubblica le sue odi politiche “Aprile 1814”, “Il proclama di Rimini” e “Marzo 1821” che, per timore della rappresaglia austriaca, non sono ancora uscite. Quindi lui fugge a Lesa, in provincia di Novara, nella villa della moglie Teresa.

Il suo soggiorno a Lesa dura fino al 1850 ed in questo stesso anno pubblica il saggio “Del romanzo storico e, in genere, de’ componimenti misti di storia e di invenzione” ed il dialogo “Dell’Invenzione”.

Nel 1853 poi muore Tommaso Grossi, nel 1855 muore il suo amico Rosmini e nel 1856 muore sua figlia Matilde, da tempo malata di tisi. Successivamente nel 1858 muore su zio Giulio Beccaria e poi nel 1861 muore la sua seconda moglie Teresa. Oltre a questi lutti, è il periodo del conferimento di onorificenze da parte del neonato Regno d’Italia, e delle visite di illustri ospiti.

Il 29 febbraio 1860, ancor prima della proclamazione ufficiale del nuovo Stato unitario, viene nominato senatore del Regno di Sardegna per meriti verso la patria. Nel 1864 vota a favore dello spostamento della capitale da Torino a Firenze, in attesa della liberazione di Roma. Di questi anni è il saggio “La Rivoluzione francese del 1789 e la Rivoluzione italiana del 1859: saggio comparativo” ed infine nel 1868 scrive “Dell’unità della lingua e dei mezzi di diffonderla”. Successivamente il 28 giugno 1872 viene nominato cittadino onorario di Roma.

La morte ed i funerali di Alessandro Manzoni.
Giardini di Alessandro Manzoni

A parte i disturbi nervosi da cui è affetto ed una malattia che lo colpisce nel 1858, Alessandro vive sempre in buona salute. Però il 6 gennaio 1873 cade battendo la testa su uno scalino all’uscita dalla chiesa di San Fedele di Milano, procurandosi un trauma cranico. Nei suoi ultimi mesi di vita cade quindi in uno stato catatonico. Poi il 28 aprile muore il figlio maggiore Pier Luigi.

Il 22 maggio 1873, alle ore 6 e 15 del pomeriggio, all’età di 88 anni, per una meningite contratta a seguito del trauma, Alessandro Manzoni muore. Il corpo viene poi imbalsamato da sette medici incaricati del processo da parte del Comune di Milano tra il giorno 24 maggio ed il giorno 27 maggio.

I suoi funerali vengono celebrati nel Duomo di Milano il giorno 29 maggio 1873. Partecipano le massime autorità dello stato tra cui il futuro re Umberto I, il ministro degli esteri Emilio Visconti Venosta e le rappresentanze della Camera, del Senato, delle Province e delle Città del Regno.

Lorenzo Bernardini

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