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Wolfgang Amadeus Mozart. Oggi in questo nuovo articolo per la rubrica Il mercoledì di Lollo parleremo di questo straordinario musicista di enorme successo.
Wolfgang Amadeus Mozart nasce a Salisburgo il 27 gennaio 1756 e muore a Vienna il 5 dicembre 1791.
Johannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart nasce alle ore 20 del 27 gennaio 1756 al numero 9 di Getreidegasse, a Salisburgo. Salisburgo era la capitale del principato arcivescovile di Salisburgo, appartenente al Sacro Romano Impero, nel Circolo Bavarese.
Mozart riceve il battesimo il giorno dopo la nascita nella cattedrale di San Ruperto. Suo padre Johann Georg Leopold Mozart, nato ad Augusta il 14 novembre 1719 e morto a Salisburgo il 28 maggio 1787, è compositore e insegnante di musica. Ricopre anche l’incarico di vice Kapellmeister presso la corte dell’arcivescovo Anton von Firmian. La madre Anna Maria Pertl, che prende il nome di Anna Maria Walburga Mozart, nasce a Sankt Gilgen il 25 dicembre 1720 e muore a Parigi il 3 luglio 1778 ed è figlia di un prefetto. La coppia ha 7 figli di cui 5 morti durante l’infanzia. Oltre a Wolfgang rimane in vita solamente Maria Anna Walburga Ignatia Mozart, detta Nannerl (“Nannina, Nanarella”), nata a Salisburgo il 30 luglio 1751 e morta sempre a Salisburgo il 29 ottobre 1829. Svolge il ruolo di pianista.
Mozart riceve il nome di Joannes Chrysostomus perché nasce il 27 gennaio, giorno di san Giovanni Crisostomo. Il nome Wolfgangus (“camminare come un lupo”) deriva dal nome del nonno materno Wolfgang Nikolaus Pertl, nato nel 1667 e morto nel 1724. Poi Theophilus è il nome del suo padrino Johann Theophilus Pergmayr, commerciante e consigliere civico. In famiglia lui è conosciuto con i nomignoli di Wolferl o Wofer. Il nome Amadeus è la traduzione latina di Theophilus (dal greco Theophilos “colui che ama Dio” o “colui che è amato da Dio). Dal 1771 riceve anche il nome di Amadé o Amadè. Il padre utilizza anche la versione tedesca del suo nome Gottlieb.
Il debutto musicale di Wolfgang Amadeus Mozart.
Mozart sin da piccolo dimostra un grande e precoce talento musicale tanto da essere considerato un bambino prodigio. A tre anni già batte i tasti del clavicembalo, a quattro suona brevi pezzi ed a cinque anni è già autore di alcune composizioni come “Andante e Allegro”, “Allegro” e “Minuetto”, scritti tra l’11 ed il 16 dicembre del 1761, note col nome di “Wolfgangerl Compositiones”. Già a cinque anni di età compone il suo primo concerto ed inoltre ha la capacità di riconoscere l’altezza dei suoni, ovvero l’orecchio assoluto.
Nel 1762, a nemmeno 6 anni di età, Leopold porta Wolfgang e sua sorella Nannerl, anche lei dotata, a Monaco per farli suonare per la corte del principe elettore bavarese Massimiliano III. Questo è il loro primo concerto ufficiale. Successivamente si recano a Vienna, si presentano alla corte imperiale e si esibiscono in varie abitazioni nobiliari.
I viaggi musicali di Wolfgang Amadeus Mozart.
Verso la metà del 1763 Leopold si assenta, su permesso, dal suo posto di vice Kapellmeister presso la corte del principe arcivescovo di Salisburgo. Inizia quindi, insieme a tutta la famiglia, un viaggio per tutta l’Europa che dura più di tre anni. Soggiornano a Monaco di Baviera, Augusta, Stoccarda, Mannheim, Ludwigsburg, Schwetzingen, Heidelberg, Magonza, Francoforte, Coblenza, Colonia, Aquisgrana e Bruxelles. Il 18 novembre 1763 giungono a Parigi e vi restano per il primo inverno. Successivamente si recano a Versailles dove si esibiscono nella famosa Reggia.
Si spostano poi a Londra dove rimangono fino al luglio del 1765 e di ritorno attraversano Dover, L’Aia, Amsterdam, Utrecht, Malines e giungono a Parigi il 10 maggio 1766. Successivamente si recano a Digione, Lione, Ginevra, Losanna, Berna, Zurigo, Donaueschingen, Ulma, per poi tornare nuovamente a Monaco di Baviera e rientrare a Salisburgo il 29 novembre 1766.
Durante questi viaggi Mozart suona da solo o con la sorella, presso una corte, in pubblico o in una chiesa. A Parigi incontrano molti compositori tedeschi e qui scrive molte delle sue prime opere come per esempio sonate per clavicembalo e violino dedicate ad una principessa reale.
A Londra, invece, conosce Johann Christian Bach, figlio più giovane di Johann Sebastian Bach. Sotto la sua influenza Mozart scrive le sue prime sinfonie, la numero 1, la numero 4 e K 19a. Durante il soggiorno a L’Aia compone la Sinfonia numero 5.
Wolfgang Amadeus Mozart si allontana nuovamente da Salisburgo.
Dopo soli 9 mesi a Salisburgo i Mozart ripartono per Vienna nel settembre 1767 e vi restano per 15 mesi tranne un intervallo di 10 settimane in cui si recano a Brno (Brünn) ed a Olomouc (Olmütz) durante un’epidemia di vaiolo.
A Salisburgo compone la prima parte di un singspiel sacro in tedesco “Die Schuldigkeit des ersten Gebots” (K 35) che rappresenta nel palazzo dell’arcivescovo. Inoltre scrive un intermezzo in latino “Apollo et Hyacinthus” (K 38), che porta in scena all’università. Infine compone una cantata per la passione dal titolo “Grabmusik”, (K 42) che lui rappresenta nel Duomo.
A Vienna scrive poi un altro singspiel tedesco in un atto dal titolo “Bastien und Bastienne”, (K 50) rappresentato in maniera privata. Un’altra opera dal titolo “La finta semplice”, (K 51) un’opera buffa italiana non viene rappresentata al teatro di corte e Leopold si indigna moltissimo.
Alla presenza della corte imperiale, in occasione della consacrazione della chiesa dell’Orfanotrofio, durante una grande messa solenne, porta in scena la Messa solenne in Do minore “Weisenhausmesse” (K 139). L’anno seguente, nel 1769 viene rappresentata “La finta semplice” nel palazzo dell’arcivescovo a Salisburgo. Ad ottobre Mozart riceve l’incarico di Konzertmeister (Primo Violino) senza stipendio presso la corte salisburghese. A soli 13 anni Mozart ha già una grande familiarità con il linguaggio musicale dell’epoca.
Wolfgang Amadeus Mozart in Italia.
Per la ricerca di nuove committenze Mozart decide di fare tanti viaggi. Tre di questi viaggi sono in Italia.
Il primo lo intraprende nel 1769 quando a dicembre si reca ad Egna, Rovereto e Verona, dove si ferma per due settimane. Qui il 5 gennaio 1770 si esibisce in un concerto pianistico per l’Accademia Filarmonica di Verona nella Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico. Il 3 gennaio assieme al padre assiste ad una rappresentazione di “Ruggiero” di Pietro Alessandro Guglielmi al Teatro Filarmonico che egli descrive con disprezzo a sua sorella. Inoltre ottiene il suo ritratto dipinto da Saverio Dalla Rosa. Infine il 7 gennaio tiene un concerto organistico nella Chiesa di San Tomaso Cantuariense.
A gennaio 1770 si reca poi a Mantova Cremona e Milano. Qui è chiamato Volgango Amadeo e rimane per quasi un anno. Incontra musicisti del calibro di Johann Adolph Hasse, Niccolò Piccinni, Giovanni Battista Sammartini, Johann Christian Bach e Giovanni Paisiello. Incontra anche la cantante Caterina Gabrielli e lo scrittore Giuseppe Parini che scrive per lui alcuni libretti. Conosce anche il conte trentino Carlo Giuseppe Firmian che lui chiama “re di Milano” descrivendolo come un colto e influente mecenate.
Il 15 marzo 1770 lascia Milano per tornarci poi più volte. Nello stesso mese arriva a Lodi sulla strada per Parma e qui compone le prime tre parti del “Quartetto per archi numero 1” (K 80) che completa poi con il Rondò scritto o a Vienna nel 1773 o a Salisburgo nel 1774. Torna poi a Milano per la rappresentazione delle sue opere tra cui “Lucio Silla” che debutta a teatro nel 1772.
Wolfgang Amadeus Mozart a Bologna, Firenze e Roma.
In due riprese da marzo a ottobre 1770 si reca a Bologna come ospite del conte Gian Luca Pallavicini. Conosce il cantante lirico castrato Farinelli ed i compositori Vincenzo Manfredini e Josef Mysliveček. Inoltre incontra il musicista inglese Charles Burney e padre Giovanni Battista Martini. Infine assiste ad un concerto del soprano Lucrezia Agujari, detta La Bastardella.
Qui prende lezioni di contrappunto da Giovanni Battista Martini imparando i precetti nello stile di Palestrina.
Wolfgang si reca poi a Firenze dove, grazie alla raccomandazione del conte Pallavicini, ottiene udienza presso Palazzo Pitti con il granduca e futuro imperatore Leopoldo II. Ritrova anche il violinista Pietro Nardini già conosciuto sempre in Italia. I due suonano insieme in un lungo concerto serale al palazzo estivo del granduca.
Nell’aprile del 1770 si reca poi a Roma. Nella Cappella Sistina ascolta il “Miserere” di Gregorio Allegri e lo trascrive a memoria dopo due soli ascolti. Si tratta di una composizione a nove voci, proprietà esclusiva della cappella pontificia. Chi se ne appropria al di fuori delle mura vaticane incorre nella scomunica. Qui l’attività compositiva di Mozart è intensa. Scrive opere come “Contraddanza” (K 123, k^6 73g) e l’aria “Se ardire, se speranza” (K 82, k^6 73o).
Wolfgang Amadeus Mozart a Napoli.
Successivamente il 14 maggio del 1770 si reca a Napoli, passando per Sessa Aurunca (alloggiando nell’edificio vanvitelliano) e Capua. Rimane a Napoli per 6 settimane dove incontra il segretario di Stato Bernardo Tanucci e l’ambasciatore britannico William Hamilton, già incontrato a Londra. Tiene anche un concerto al conservatorio della Pietà dei Turchini.
Qui Mozart è attratto dagli innovatori dell’opera italiana Domenico Cimarosa, Tommaso Traetta, Pasquale Cafaro, Gian Francesco de Majo e Giovanni Paisiello.
Il diciottenne Ferdinando IV di Borbone non lo riceve a corte ma solo in una visita di cortesia presso la reggia di Portici. Riceve l’invito a scrivere un’opera per la successiva stagione del San Carlo ma rifiuta per un precedente impegno preso con il teatro Ducale di Milano. Oltre Napoli visita anche Pozzuoli, Baia, Pompei, Ercolano e Caserta.
Il viaggio di ritorno di Wolfgang Amadeus Mozart.
Nell’aprile del 1770 inizia il suo viaggio di ritorno recandosi a Roma dove papa Clemente XIV gli conferisce lo Speron d’Oro. A luglio dello stesso anno lascia Roma e si reca a Spoleto per poi andare sulla costa adriatica tra Ancona e Loreto. Scrive una composizione sacra dedicata alla Madonna di Loreto dal titolo “Litaniae Lauretanae Beatae Mariae Virginis”. Nel 1774 ne scrive una seconda.
Passando per Senigallia, Pesaro e Rimini, torna a Bologna. Sosta qui per qualche tempo a seguito di un infortunio alla gamba di Leopold. Compone il “Minuetto per orchestra” (K 122, k^6 73t) e un “Miserere in La minore” (K 85, K^6 73s). Nello stesso periodo riceve il libretto dell’opera seria “Mitridate, re di Ponto” scritto da Vittorio Amedeo Cigna-Santi).
Al principio di ottobre 1770 inizia i suoi studi sotto Gianni Batista Martini e sostiene l’esame per l’aggregazione all’Accademia Filarmonica di Bologna. La prova è una Redazione di un’antifona di canto fermo nella quale egli presenta la sua “Quaerite primum regnum” (K86/73v). Il voto finale è un 6.
Nell’ottobre del 1770 giunge a Milano dove il 26 dicembre al Teatro Regio Ducale viene eseguita la prima rappresentazione dell’opera “Mitridate” con Mozart al clavicembalo. Il successo è talmente alto che vengono organizzate 22 repliche.
Poi nel gennaio del 1771 si reca a Torino dove incontra il violinista Riccardo Pugnani ed il quindicenne Giovanni Battista Viotti. Si reca poi a Milano e Firenze. Successivamente a febbraio dello stesso anno lo troviamo a Verona, Vicenza, Venezia e Padova. Qui Don Giuseppe Ximenes, Principe di Aragona e mecenate della musica gli commissiona un oratorio dal titolo “La Betulia Liberata” (K 118, K^6 74c), unica sua opera di questo genere.
A marzo del 1771, dopo essere stato a Padova, Verona e Rovereto, torna a Salisburgo, dove rimane fino ad Agosto.
Il secondo ed il terzo viaggio in Italia di Wolfgang Amadeus Mozart.
Intraprende quindi un secondo viaggio in Italia di soli 4 mesi. Ad Agosto del 1771 lo troviamo a Rovereto, Ala, Verona, Brescia e Milano. Qui il 23 settembre abbiamo la rappresentazione dell’opera seria “Ascanio in Alba” su libretto di Giuseppe Parini e per celebrare le nozze dell’arciduca Ferdinando d’Asburgo-Este d’Austria con la principessa Maria Beatrice Ricciarda d’Este di Modena. Inoltre compone la “Sinfonia numero 13” (K 112) e la sinfonia K 96.
A dicembre dello stesso anno, dopo essere passato per Brescia, Verona, Ala e Bressanone, torna a Salisburgo. Pochi giorni dopo muore l’arcivescovo Sigismund III von Schrattenbach. Al successore Hieronymus von Colloredo Wolfgang dedica l’opera seria “Il sogno di Scipione”.
Nell’ottobre del 1772 intraprende il suo terzo ed ultimo viaggio in Italia. Ad ottobre si reca a Bressanone, Trento, Rovereto ed Ala, mentre a novembre lo troviamo a Verona e Milano. Di rilievo in questo periodo è la composizione e la rappresentazione dell’opera Lucio Silla a Milano.
Dopo questo successo Leopold spera di ottenere per il figlio un posto presso la corte del granduca Leopoldo I di Toscana. Nel frattempo Mozart compone i sei “Quartetti Milanesi” (dal K 155/134a al K 160/159a). Scrive inoltre il mottetto “Exsultate, jubilate” (K 165). Dopo la risposta negativa di Leopoldo I, passando per Verona, Trento e Bressanone, nel marzo del 1773 Mozart torna a Salisburgo.
Il lavoro di Wolfgang Amadeus Mozart a Salisburgo.
Dopo essere tornato dal viaggio in Italia svolge il suo incarico di konzertmeister con uno stipendio di 150 fiorini l’anno alla corte dell’arcivescovo Colloredo. Inoltre compone le Sinfonie Salisburghesi, ossia le numero 22, 23, 24, 26 e 27. Compone poi messe, serenate ed opere minori. Scrive l’opera seria “Il re pastore” tra il giugno ed il dicembre del 1775.
Egli sviluppa anche entusiasmo per i concerti per violino e orchestra. Compone il primo di questi nel 1773 e poi ne scrive altri e 3 (numero 3 K 216, numero 4 K 218 e numero 5 K 219). Poi nel 1776 inizia a scrivere anche i concerti per pianoforte tra cui il concerto per pianoforte ed orchestra numero 9 “Jeunehomme”. Nel 1775 chiude il teatro di corte.
Il periodo salisburghese è interrotto da due viaggi. Dal 14 luglio al 26 settembre 1773 visita insieme al padre Vienna. Qui compone i sei “Quartetti viennesi” (K 168-173). Dal 6 dicembre 1774 al 7 marzo 1775 i due si recano a Monaco di Baviera, dove abbiamo l’anteprima dell’opera buffa “La finta giardiniera”. Inoltre qui compone le sue prime sei sonate per pianoforte (K 279, K 280, K 281, K 282, K 283 e K 284).
Il viaggio a Parigi di Wolfgang Amadeus Mozart.
Successivamente nell’agosto 1777 chiede il permesso di assentarsi all’arcivescovo e il 23 settembre con la madre si reca ad Augusta facendo visita ai parenti paterni ed inizia un’amicizia con la cugina Maria Anna Thekla. Alla fine di ottobre poi si reca con la madre a Mannheim, soggiornando per più di 4 mesi alla corte dell’Elettore Palatino Carlo Teodoro. Qui diventa amico di vari musicisti, insegna musica e suona.
Sempre a Mannheim si innamora del soprano Maria Aloysia Weber Antonia, conosciuta come Aloysia Weber, nata a Zell im Wiesental nel 1760 e morta a Vienna l’8 giugno 1839. Lei è la seconda delle 4 figlie di un copista di musica. Scrive anche le “sonate per pianoforte” numero 7 e numero 9, le “sonate per violino” K 301, K 302, K 303 e K 305 ed i “concerti per flauto e orchestra” numero 1 e numero 2, oltre che opere minori.
Nonostante le pressioni dell’amico drammaturgo Otto Heinrich von Gemmingen-Hornberg, non riesce a trovare lavoro ed allora, sempre con la madre, si reca a Parigi il 14 marzo 1778. Rifiuta un incarico come organista alla reggia di Versailles. Deve impegnare alcuni oggetti di valore per i debiti contratti.
A Parigi compone la “sonata per pianoforte” numero 8 (K 310/300d), le “sonate per violino e pianoforte” K 304/300c e K 306/300l, il balletto “Les petits riens” K 299b, il “concerto per flauto, arpa ed orchestra” K 299/297c e la “Sinfonia numero 31” (detta “Parigi”), eseguita per la prima volta privatamente a Parigi il 12 giugno 1778 e pubblicata il 18 dello stesso mese.
La morte della madre ed il ritorno a Salisburgo di Wolfgang Amadeus Mozart.
Il 18 giugno sua madre è gravemente malata e muore il 3 luglio 1778. Lei è sepolta nel cimitero di Saint Eustache. Al suo funerale partecipano solamente Wolfgang e l’amico Heina. Nel frattempo l’arcivescovo offre a Wolfgang un posto come organista di corte con un salario annuo di 450 fiorini. Nel settembre 1778 lascia Parigi e si reca a Mannheim e Monaco per ottenere un incarico fuori da Salisburgo. Incontra nuovamente Aloysia ormai cantante di successo e non più interessata a lui.
Nella metà del gennaio 1778 torna a Salisburgo ed il 17 accetta la nomina di organista di corte. In questo periodo le sue opere più famose sono “Sinfonia numero 32 in sol maggiore” (K 318), “Sinfonia numero 33 in si bemolle maggiore” (K 319) e “Sinfonia numero 34 in do maggiore” (K 338). Inoltre compone la “serenata “Posthorn”” (K 320), la “sinfonia concertante per violino, viola ed orchestra in mi bemolle maggiore” (K 364) e la “Messa in do maggiore” (K 317), detta “dell’Incoronazione”.
Nel 1780 Mozart tenta di comporre musica per il teatro con l’incompiuto singspiel “Zaide” e le musiche di scena per il dramma “Thamos, re d’Egitto”. Alla fine dell’estate del 1780 la corte di Monaco di Baviera gli commissiona l’opera seria “Idomeneo, re di Creta ossia Ilia e Idamante”. Inizia a comporla nel mese di ottobre ed il 5 novembre ottiene il permesso dell’Arcivescovo di recarsi a Monaco e di rimanerci per sei settimane per ultimare l’opera e curarne l’allestimento.
La permanenza a Vienna di Wolfgang Amadeus Mozart ed il suo matrimonio.
Il 28 gennaio 1781 l’opera va in scena e viene poi replicata il 3 febbraio ed il 3 marzo. Il 12 marzo riparte da monaco per recarsi a Vienna su ordine dell’arcivescovo alla cui corte si sarebbe dovuto esibire. Il 16 marzo 1781 giunge alla corte di Vienna ed accusa l’avarizia e l’ingiustizia dell’arcivescovo chiedendo di non essere trattato come un servo da lui. All’inizio di maggio dopo una discussione con Colloredo presenta le sue dimissioni che vengono dapprima respinte e poi accettate.
Nei primi giorni del maggio 1781 va ad abitare in una stanza in affitto nella casa della madre di Aloysia Weber, la signora Maria Caecilia Stamm, vedova Weber. Lei viveva a Vienna assieme alle tre figlie nubili Josepha, Sophie e Constanze. Dopo un periodo di fidanzamento, il 4 agosto 1782 nella cattedrale di Santo Stefano, a Vienna, nonostante la contrarietà di Leopold, Wolfgang sposa l’allora diciannovenne Maria Constanze Caecilia Josepha Johanna Aloisia Weber, conosciuta come Constanze Mozart Nissen, nata a Zell im Wiesental il 5 gennaio 1762 e morta a Salisburgo il 6 marzo 1842.
Lei ha sei gravidanze ma solo due figli raggiungono l’età adulta. Si tratta di Carl Thomas Mozart (o Karl), noto anche come Carlo Mozart, nato a Vienna il 21 settembre 1784 e morto a Milano il 31 ottobre 1858. Lui è il secondogenito di Mozart ed è funzionario e pianista. L’ultimo loro figlio è Franz Xaver Wolfgang Mozart, nato a Vienna il 26 luglio 1791 e morto a Karlsbad il 29 luglio 1844. Lui è compositore, pianista, direttore d’orchestra e insegnante.
Il periodo viennese di Wolfgang Amadeus Mozart ed alcune sue opere.
Nel 1781 completa sei importanti “sonate per violino e pianoforte” (K 296, K 376, K 377, K 378, K 379 e K 380) dedicate alla sua allieva Josepha Auemhammer e pubblicate alla fine di novembre dall’editore Artaria & C. Pubblica anche due serie di “variazioni per pianoforte” (K 265 e K 353) oltre alla “Serenata in mi bemolle maggiore” (K 375). Infine pubblica la “Serenata in si bemolle maggiore (K 361) “Gran Partita””.
Il 16 luglio 1782 al Burgtheater di Vienna abbiamo la prima rappresentazione de “Il ratto dal serraglio” primo capolavoro nel genere del Singspiel. Il libretto è ambientato in Turchia, pieno di comicità popolare ed attinge a stereotipi del mondo musulmano dell’Europa dell’epoca.
Poi nell’estate del 1782 compone la “Sinfonia in re maggiore (K 385) “Haffner”” e la “Serenata in do minore” (K 388). Tra agosto ed ottobre 1783 lui e la moglie sono ospiti a Salisburgo senza però ottenere la benevolenza del padre e della sorella. Qui fa eseguire il 25 agosto 1783 l’incompiuta “Messa in do minore” (K 427) in cui la moglie recita la parte del soprano. Da questo momento in poi Wolfgang non torna più a Salisburgo.
Nel viaggio di ritorno a Vienna i due passano da Linz dove si fermano per un mese e dove lui scrive la “Sinfonia in do maggiore” (K 425) del 3 novembre 1783 influenzata da Joseph Haydn. Tra l’agosto ed il novembre 1783 compone 4 sonate per pianoforte, ossia la “Sonata numero 10 in do maggiore” (K 330), la “Sonata numero 11 in la maggiore” (K 331), il cui movimento finale è la “Marcia turca”, la “Sonata numero 12 in fa maggiore” (K 332) e la “Sonata numero 13 in si bemolle maggiore” (K 333), scritta a Linz nel mese di novembre.
Wolfgang Amadeus Mozart e la Società di musica antica e la sua morte.
Nella primavera del 1782 conosce il barone Gottfried van Swieten con cui studia composizioni di Bach e Haendel. In questo periodo trascrive per quartetto d’archi cinque fughe de “Il clavicembalo ben temperato” di Bach. Viene nominato direttore musicale della Società di musica antica dello stesso van Swieten. Riorchestra e conduce “Aci e Galatea”, il “Messiah”, “Alexander’s Feast” e l'”Ode per il giorno di Santa Cecilia” di Haendel.
Scrive inoltre una serie di composizioni pianistiche in stile dotto, ossia preludi, fughe, fantasie e suite (K 394, K 396, K 397, K 399 e K 401). Nel giugno del 1788 esce “Adagio e fuga in do minore per quartetto d’archi” (K 546), trascrizione di una precedente fuga per due pianoforti. Troviamo anche sei “quartetti per archi” dedicati ad Haydn (K 387, K 421, K 428, K 458, K 464 e K 465).
Tra le altre opere più famose di Mozart non possiamo non citare “Le nozze di Figaro”, in collaborazione con il librettista italiano Lorenzo Da Ponte, Il “Don Giovanni” e “Così fan tutte”.
Il giorno 5 dicembre del 1791, a mezzanotte e cinquantacinque, nella sua casa di Vienna Wolfgang Amadeus Mozart muore di febbre miliare acuta.
Lorenzo Bernardini