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Gigi proietti. Oggi in questo nuovo articolo per la rubrica Il mercoledì di Lollo parleremo di questo straordinario attore comico ma non solo.
Gigi Proietti nasce a Roma il 2 novembre 1940 e muore a Roma il 2 novembre 2020.
Luigi Proietti, detto Gigi, nasce a Roma il 2 novembre 1940. Suo padre Romano Proietti nasce l’8 febbraio 1903 e muore il 10 settembre 1992 ed è originario di Porchiano del Monte, frazione di Amelia, in provincia di Terni. Sua madre Giovanna Ceci, invece, nasce il 21 aprile 1904 e muore il 22 dicembre 1993, è originaria di San Clemente, frazione di Leonessa, in provincia di Rieti ed è una casalinga.
Gigi vive i suoi primi dieci mesi di vita in una casa in via di sant’Eligio, traversa di via Giulia a Roma. Successivamente si trasferisce in zona Colosseo, poi al Tufello ed infine all’Alberone. Si diploma presso il Liceo Ginnasio Statale “Augusto” di Roma e successivamente si iscrive al corso di laurea in Giurisprudenza presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Lascia però gli studi a sei esami dalla laurea.
Fin da bambino è appassionato di musica. Suona chitarra, fisarmonica, pianoforte e contrabasso. Nel tempo libero Gigi si esibisce anche come cantante nelle feste studentesche, nei bar all’aperto e nei night-club di Roma.
Il debutto teatrale di Gigi Proietti.
Successivamente si iscrive al Centro Teatro Ateneo dove incontra maestri del calibro di Arnoldo Foà, Giulietta Masina e Giancarlo Sbragia. Quando lascia il corso di laurea in Giurisprudenza, decide di frequentare il corso di mimica del Centro Universitario Teatrale tenuto da Giancarlo Cobelli. Cobelli lo porta a recitare in uno spettacolo d’avanguardia da lui diretto, dal titolo “Can Can degli italiani” del 1963.
Dal 1964 entra a far parte del Gruppo Sperimentale 101 diretto da Antonio Calenda e da Cobelli e formato anche da Andrea Camilleri, non ancora famoso come scrittore. Il suo primo ruolo sul palco con questo gruppo è all’aperto travestito da upupa nello spettacolo “Gli uccelli” di Aristofane del 1964 diretto da Giuseppe Di Martino. Recita in diversi spettacoli al teatro Stabile dell’Aquila, tra cui “Il dio Kurt” di Alberto Moravia e “Operetta” di Witold Gombrowicz.
Il debutto cinematografico e televisivo di Gigi Proietti.
Nel 1964 fa un cameo in “Se permettete parliamo di donne” di Ettore Scola e nel 1966 esordisce contemporaneamente al cinema ed in televisione. Il suo primo ruolo è quello di un maresciallo dei carabinieri. Al cinema esordisce nel 1966 in un episodio di “Le piacevoli notti”. Partecipa poi a “Lo scatenato”, “La matriarca” e “Una ragazza piuttosto complicata”. Il suo primo ruolo da protagonista lo ottiene con il regista Tinto Brass nel film “L’urlo” del 1968, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes.
Esordisce, invece, in televisione nello sceneggiato “I grandi camaleonti” del 1964 di Edmo Fenoglio. Compare nel ruolo del truffatore Alfred Jingle nel film “Il Circolo Pickwick” del 1967, trasposizione dell’omonimo romanzo di Charles Dickens, al fianco di Ugo Gregoretti. In questo film compone e canta anche la sigla finale dal titolo “La ballata di Pickwick”. Durante le incisioni di questa canzone incontra un giovane di Poggio Bustone che in quel brano suona la chitarra e che è sotto contratto con la casa discografica Ricordi. Si tratta di Lucio Battisti.
Il primo ed inaspettato successo arriva però nel 1970 quando viene chiamato a sostituire Domenico Modugno a causa dell’incidente che gli era capitato, ma forse a causa di dissapori con l’autore e co-protagonista della commedia Renato Rascel. Recita nella parte di Ademar, nella commedia musicale “Alleluja brava gente” di Pietro Garinei e Sandro Giovannini.
I primi lavori da solista di Gigi Proietti.
Tra il 1965 e il 1970 porta in scena “Il mercante di Venezia”, “Le mammelle di Tiresia” e “Il misantropo” di Molière, tutti con o senza il Gruppo Sperimentale di Calenda. Con “Il dio Kurt” del 1969 capisce di dover recitare da solista.
Nel 1974 poi recita nel ruolo di Neri Chiaramantesi nel dramma “La cena delle beffe” di Sem Benelli al fianco di Carmelo Bene. Successivamente nel 1976 inizia la sua collaborazione con lo scrittore Roberto Lerici. Con lui scrive e dirige vari spettacoli come “A me gli occhi, please” del 1976, riportato poi in scena nel 1993, nel 1996 e nel 2000 allo Stadio Olimpico di Roma. Altri spettacoli sono “Come mi piace” del 1983 e “Leggero, leggero” del 1991. In televisione portano in scena invece “Attore amore mio” del 1982 e “Io a modo mio” del 1985.
In questi spettacoli privi di regia, Gigi si esibisce come monologhista, cantante, imitatore e ballerino. Dalle sei serate inizialmente previste si arriva ad oltre 300 serate con circa 2000 spettatori di media nei vari teatri tenda e palasport di tutta Italia. Inizialmente Federico Fellini vorrebbe assegnargli il ruolo di Giacomo Casanova nel film “Il Casanova di Federico Fellini”, ruolo poi assegnato a Donald Sutherland, doppiato proprio da Gigi ed a Eduardo de Filippo.
Nel 1992 Roberto Lerici muore di infarto e Gigi porta in scena e dirige due spettacoli da solista. Sono “Prove per una recita!” del 1996 e “Io Tòto e gli altri” del 2000. Inoltre nel 2004 porta in tour lo spettacolo “Serata d’onore” che il 20 agosto all’arena di Catanzaro riceve il Riccio d’argento come miglior spettacolo dell’anno nella rassegna Fatti di Musica.
La polivalenza di Gigi Proietti tra teatro, cinema, TV e radio.
Negli anni 70 Gigi recita come protagonista nei film “Gli ordini sono ordini” del 1970, “Meo Patacca” del 1972, “Conviene far bene l’amore” del 1975 e “Languidi baci, perfide carezze” del 1976. Sono notevoli anche le sue performance in “La proprietà non è più un furto” del 1973 di Elio Petri, in “L’eredità Ferramonti” del 1976 e in “Casotto” del 1977 con Ugo Tognazzi e Jodie Foster. Infine partecipa al film “Le farò da padre” di Alberto Lattuarda del 1974.
Partecipa inoltre a film di Mauro Bolognini, Mario Monicelli, Elio Petri e Luigi Magni. Inoltre recita in film statunitensi di Sidney Lumet, Robert Altman e Ted Kotcheff. Infine lavora anche con il regista francese Bertrand Tavernier. Nel 1976 arriva la sua consacrazione cinematografica. Stiamo parlando di quando veste i panni dello sfortunato indossatore Bruno Fioretti, detto Mandrake. Lui inventa qualsiasi stratagemma per poter giocare ai cavalli in società con alcuni suoi amici e perdendo regolarmente. Il film è lo straordinario “Febbre da cavallo” di Stefano Vanzina, detto Steno. Una delle scene memorabili di questo film riguarda lo storico tris dei cavalli King, Soldatino e D’Artagnan che si ritorce contro i protagonisti.
Gigi Proietti come conduttore TV.
Nel 1974 Gigi conduce un mix di varietà e sceneggiato dal titolo “Sabato sera dalle nove alle dieci” scritto da Ugo Gregoretti. Qui Gigi compone e canta la sigla iniziale ed inoltre interpreta quattro ruoli. Nello stesso anno recita in uno sceneggiato ispirato ad Emilio Salgari dal titolo “Le tigri di Mompracem” interpretando il ruolo di Sandokan due anni prima di Kabir Bedi.
Successivamente nel 1975 conduce assieme ad Ornella Vanoni, Giustino Durano e Massimo Giuliani il varietà a colori “Fatti e fattacci”, ideato da Antonello Falqui. Qui interpreta il cantastorie di una scalcinata compagnia di saltimbanchi in un viaggio a puntate attraverso il folklore di Roma, Milano, Napoli e Palermo.
Alla Sicilia Gigi dedica un omaggio sempre nello stesso anno, cantando in lingua siciliana la Ballata di Carini, musicata da Romolo Grano e utilizzata come sigla iniziale nello sceneggiato televisivo “L’amaro caso della baronessa di Carini” del 1975 diretto da Daniele d’Anza e con Ugo Pagliai e Janet Agren.
Alla radio riscuote successo nella trasmissione “Gran varietà” nella quale partecipa 3 volte. Nella primavera del 1973 interpreta il personaggio di Avogadro il ladro. Poi nell’estate del 1975 recita il ruolo di irresistibile conquistatore femminile che a parole è infallibile e che alla prova dei fatti accumula continui disastri. Infine nell’autunno del 1978 interpreta il Mago della Garbatella e canta la sigla di chiusura della trasmissione “Me vie’ da piagne”.
Gigi proietti e la nascita del Laboratorio di esercitazioni sceniche.
Nel 1978 Gigi assume la direzione artistica del Teatro Brancaccio di Roma assieme a Sandro Merli. Qui crea un suo Laboratorio di Esercitazioni Sceniche per Giovani Attori. Stessa cosa mette in pratica Vittorio Gassman con la sua Bottega Teatrale di Firenze. Con i suoi allievi negli anni ottanta porta in scena numerosi spettacoli molto apprezzati. Tra i suoi allievi troviamo nomi del calibro di Giorgio Tirabassi, Pino Quartullo, Gianfranco Jannuzzo, Massimo Wertmüller e Paola Tiziana Cruciani. Inoltre vale la pena citare Rodolfo Laganà, Patrizia Loreti, Silvio Vannucci, Francesca Reggiani e Stefano Ambrogi. Abbiamo anche Giovanni Guardiano, Francesca Nunzi, Flavio Insinna, Chiara Noschese ed Enrico Brignano. Infine troviamo Nadia Rinaldi, Gabriele Cirilli, Edoardo Leo e Sveva Altieri.
Prima dell’arrivo dei contributi regionali Gigi mantiene la scuola con il solo aiuto di Mario Bussolino. Si cimenta anche come regista teatrale e cura la messa in scena di diverse opere liriche tra il 1983 ed il 2002.
Gigi Proietti si cimenta anche come doppiatore.
Inoltre si cimenta nel ruolo di doppiatore prestando la voce a Gatto Silvestro dei cartoon della Warner Bros. nel 1964. Inoltre doppia attori del calibro di Robert De Niro, Sylvester Stallone, Richard Burton, Richard Harris, Dustin Hoffman, Charlton Heston e Marlon Brando. Presta anche la voce a George Segal in “Tenderly” di Franco Brusati ed a Michel Piccoli nel “Diabolik” di Mario Brava.
Nel 1992 doppia il Genio della lampada nel film “Aladdin” della Walt Disney Pictures. Doppia successivamente sempre il Genio nei sequel distribuiti in home video dal titolo “Il ritorno di Jafar” e “Aladdin e il re dei ladri”. Infine doppia sempre lo stesso personaggio nei videogiochi ispirati al film “La sfida per Agrabah” e “La bottega dei giochi di Aladdin”.
Il suo doppiaggio più celebre lo troviamo nel 1976 in cui presta la voce ad un esordiente Sylvester Stallone nei panni di Rocky. Inoltre doppia i due draghi siamesi Devon e Cornelius nel film d’animazione “La spada magica – Alla ricerca di Camelot”.
Nella stagione 1980-1981 partecipa al programma domenicale “Il baraccone”, condotto da Paolo Panelli con Monica Vitti e Marcello Casco. Nel 1995 interpreta la voce narrante nello sceneggiato “Belfagor, ovvero il fantasma del Louvre”. Invece nel 1981 partecipa allo sceneggiato televisivo “Fregoli” diretto da Paolo Cavara ed ispirato alla vita del grande trasformista Leopoldo Fregoli, in cui Gigi Interpreta ben 75 personaggi oltre a comporre e cantare la sigla di chiusura “Prima de pija’ sonno”.
Il passaggio di Gigi Proietti dal cinema alla televisione.
Se si esclude la commedia “Casotto” del 1977 di Sergio Citti, Gigi recita in due film con poco successo di pubblico. Stiamo parlando di “Languidi baci… perfide carezze” e “Non ti conosco più amore” di Sergio Corbucci. Tra gli anni 1980 e 1990 partecipa a poche pellicole selezionate e in parti secondarie come in “”FF.SS.” – Cioè: “…che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?”” di Renzo Arbore del 1983 o in “Mi faccia causa” del 1985 di Steno.
Nel 1983 debutta come conduttore televisivo guidando la quarta edizione del varietà “Fantastico 4” di Enzo Trapani. Lo show perde per la prima volta la sfida degli ascolti contro la concorrenza di “Premiatissima” del gruppo Fininvest. Gigi ha maggior successo come protagonista degli one-man show “Io a modo mio” del 1986 e “Di che vizio sei?” del 1988 con la regia di Adolfo Lippi entrambi trasmessi sulla prima rete della Rai. Inoltre tra il 1990 e il 1991 conduce il fortunato “Club 92”.
Gigi Proietti debutta come regista.
Debutta anche come regista nel 1990 con una delle prime sitcom italiane, ovvero “Villa Arzilla” basato sulle vicende di un gruppo di anziani pensionati in una casa di riposo. Gigi appare in brevi camei come giardiniere della villa. Oltre a lui recitano in questa sitcom attori del calibro di Giustino Durano, Fiorenzo Fiorentini, Ernesto Calindri, Marisa Merlini e Caterina Boratto. Otto anni più tardi si autodirige nel film “Un nero per casa” del 1998 nella parte principale di un architetto.
Nel 1996 scrive e dirige “Mezzefigure” e nel 1998 interpreta la voce narrante della fiaba “Pierino e il lupo” di Sergej Prokofiev sotto la direzione orchestrale di Enrique Mazzola. Poi nel 2005 dirige Pino Quartullo e Sandra Collodel in “Quella del piano di sopra” commedia di Pierre Chesnot e che replica nelle stagioni successive. Ottiene grande successo accanto a Sabrina Ferilli e Maurizio Micheli nella versione moderna de “La presidentessa” di Hennequin e Veber, che ha già interpretato nel 1968 sotto la regia di Franco Enriquez e che porta diverse volte in tournée. Infine nel 2007 lascia la direzione artistica del Teatro Brancaccio ed assume quella del GranTeatro di Roma fino alla chiusura nel 2016.
Gigi Proietti si concentra sulla televisione.
Nel 1992 Gigi ottiene un consistente successo con le serie di telefilm “Un figlio a metà” e con il seguito “Un figlio a metà – Un anno dopo” del 1994 entrambe di Giorgio Capitani. Qui interpreta il ruolo di doppiatore cinematografico (che ricopre realmente). Sotto la regia di Capitani recita nella sitcom “Italian restaurant” del 1994 con Nancy Brilli dove interpreta il ruolo di proprietario di un ristorante italiano a New York (nella realtà effettivamente gestisce un ristorante).
Successivamente nel 1996 arriva il grande successo con la serie televisiva “Il maresciallo Rocca” creato da Laura Toscano e Franco Marotta per la regia di Giorgio Capitani. Gigi interpreta il ruolo di Giovanni Rocca, vedovo con tre figli e maresciallo comandante della stazione dei Carabinieri di Viterbo. Si innamora di una farmacista interpretata da Stefania Sandrelli. La serie va in onda su Rai 2 e supera i 10 milioni di telespettatori a sera e fa concorrenza a trasmissioni come il Festival di Sanremo. L’ultima puntata del 12 marzo del 1996 registra il record di quasi 16 milioni di telespettatori e Gigi vince il premio TV come personaggio maschile dell’anno.
La serie ha diversi registi. Oltre a Capitani, Lodovico Gasparini, José Maria Sánchez e Fabio Jephcott. De “Il maresciallo Rocca” escono alla fine altre 5 stagioni tra il 1998 ed il 2005 ed una miniserie conclusiva dal titolo “Il maresciallo Rocca e l’amico d’infanzia” del 2008 tutte in onda su Rai 1.
Verso la fine degli anni 90 interpreta un altro personaggio creato da Laura Toscano e Franco Marotta, “L’avvocato Porta” in 2 stagioni dirette da Franco Giraldi su Canale 5 e con minor successo. Per il successo de “Il maresciallo Rocca” la Rai gli affida la conduzione del tradizionale spettacolo di capodanno trasmesso su Rai 1 per la particolare edizione del 2000.
Gigi Proietti torna al cinema e fonda il Globe Theatre.
Nel 1994 Gigi torna al cinema nel ruolo del Cardinale Mazarino nel film “Eloise, la figlia di D’Artagnan” e successivamente con il sequel di “Febbre da cavallo” con il titolo “Febbre da cavallo – La mandrakata” diretto dal figlio di Steno, Carlo Vanzina uscito il 14 ottobre 2002 con cui vince un nastro d’argento come miglior attore protagonista. Nel 2012 sostituisce Gianni Musy come doppiatore di Ian McKellen nel ruolo di Gandalf nella trilogia di “Lo Hobbit”.
Dal 1992 al 2003 è anche direttore del Teatro Kursaal Santalucia di Bari.
Successivamente nel 2003 fonda il teatro shakespeariano Gigi Proietti Globe Theatre Silvano Toti, precedentemente conosciuto con il nome di Silvano Toti Globe Theater. Di questo teatro è direttore e qui dirige lo spettacolo di “Romeo e Giulietta”. Poi nel 2017 recita l’opera “Edmund Kean” di Raymund FintzSimons. In questa opera rievoca i successi di questo attore inglese shakespeariano.
Nel 2005 interpreta un veterinario in un film di José Maria Sánchez. Al cinema nel 2004 recita come protagonista nella commedia “Le barzellette” dei Vanzina. Qui ripropone gli sketch e le barzellette realizzate dagli anni 80 ad oggi. Successivamente recita nei cine-cocomero, sotto genere dei film di Natale, in “Un’estate al mare” del 2008 e “Un’estate ai Caraibi” del 2009. Infine il 2 aprile 2010 esce “La vita è una cosa meravigliosa” di Carlo Vanzina con Vincenzo Salemme, Enrico Brignano, Nancy Brilli e Luisa Ranieri.
Gli anni 2010-2016 di Gigi Proietti.
Nel 2010 Gigi interpreta San Filippo Neri nella fiction TV “Preferisco il Paradiso” di Lux Vide su Rai 1. Invece nel 2011 recita nella miniserie TV “Il signore della truffa” nel ruolo dell’ex truffatore di lungo corso Federico Sinacori. Questa è una co-produzione Artis e Rai Radiotelevisione Italiana destinato alla prima serata su RaiUno.
Nello stesso anno lavora al cinema in “Tutti al mare” di Matteo Cerami e nel remake del “Casotto” del 1977 di Sergio Citti. Recita poi in “Box Office 3D – Il film dei film” diretto ed interpretato da Ezio Greggio. Gigi interpreta il ruolo del Mago Silenzio, parodia di Albus Silente.
Poi nel 2012 compare come guest-star in un episodio della fiction “I Cesaroni” e nel 2013 interpreta una fiction in 2 puntate dal titolo “L’ultimo papa re” in onda su Rai 1 di Luca Manfredi. L’anno successivo è il protagonista della fiction “Una pallottola nel cuore” in 4 puntate su Rai 1 nella quale interpreta il giornalista Bruno Palmieri, specializzato nella risoluzione di vecchi casi di cronaca nera rimasti irrisolti. Di questa fiction abbiamo una seconda stagione trasmessa nel 2016 e una terza stagione in 6 puntate trasmessa nell’autunno del 2018.
Gigi appare come cameo nella scena finale di “Indovina chi viene a Natale?” di Fausto Brizzi. Inoltre nel 2014 recita nel film di Natale “Ma tu di che segno 6?” di Neri Parenti con Massimo Boldi e Vincenzo Salemme. In TV partecipa come giudice al talent di Rai 1 “La pista” di Flavio Insinna e l’anno successivo ricopre lo stesso ruolo nella quinta edizione di “Tale e quale show” di Carlo Conti al fianco di Loretta Goggi e Claudio Lippi. Nel 2016 debutta come attore al Globe Theater portando in scena lo spettacolo “Omaggio” a Shakespeare.
Gli ultimi anni di Gigi Proietti e altre sue performance.
Nel 2017 conduce in prima serata su Rai 1 il varietà “Cavalli di battaglia” e nella stagione 2019-2020 è narratore e ospite della trasmissione “Ulisse – Il piacere della scoperta”, documentario condotto su Rai 1 da Alberto Angela.
Successivamente il 19 gennaio 2019 conduce in diretta su Rai 1 l’evento inaugurale di “Matera capitale europea della cultura 2019” alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Infine a dicembre torna al cinema con “Pinocchio” di Matteo Garrone in cui interpreta il Mangiafuoco. Due anni dopo esce postumo il suo ultimo film “Io sono Babbo Natale” di Edoardo Falcone.
Negli anni 90 pubblica in una rubrica del quotidiano romano “Il messaggero” diversi sonetti da lui composti seguendo le orme di Belli, di Trilussa e di Petrolini. Inoltre compare in diversi spot pubblicitari. Dal 2002 al 2005 è testimonial del caffè Kimbo. Partecipa anche al festival di Sanremo del 1995 assieme a Peppino di Capri e Stefano Palatresi nel denominato Trio Melody con il brano “Ma che ne sai… (…se non hai fatto il piano bar)”. Infine nel 2003 recita l’elogio funebre in romanesco ed in versi per Alberto Sordi.
Alla fine del 2013 esordisce anche nella scrittura con un’autobiografia dal titolo “Tutto sommato qualcosa mi ricordo”, in cui, tra ricordi ed aneddoti, ripercorre la sua vita personale e professionale. Successivamente alla fine del 2015 pubblica un altro libro dal titolo “Decamerino. Novelle dietro le quinte”, una raccolta di racconti, aneddoti e componimenti in versi de-camerino, ossia nati in camerino, nel dietro le quinte del teatro.
La vita privata e la morte di Gigi Proietti.
Per quanto riguarda la vita privata, Gigi è sempre stato molto riservato. Nel 1962 conosce un’ex-guida turistica svedese, Sagitta Alter. I due non si lasciano più senza mai però sposarsi. Gigi scherzava dicendo che loro fossero antichi concubini. Convivono dal 1967 fino alla morte di lui. Con lei Gigi ha due figlie, Susanna e Carlotta anche loro attrici. Suo nipote Raffaele ha, invece, iniziato una carriera da doppiatore.
Politicamente si definisce comunista e vota abitualmente per il Partito Comunista Italiano pur non essendo iscritto. Dopo lo scioglimento del PCI nel 1991 si avvicina alle idee del centro-sinistra ma in seguito si dichiara deluso dall’esperienza de L’Ulivo. Infine è tifoso della Roma.
Gigi Proietti muore all’alba del 2 novembre 2020, nel giorno del suo 80° compleanno, a seguito di un arresto cardiaco nella clinica romana Villa Margherita, dove era ricoverato dal 17 ottobre a seguito di un aggravamento delle sue condizione di salute dovute ad una grave cardiopatia.
Il 5 novembre la sindaca di Roma Virginia Raggi ha proclamato il lutto cittadino, giorno dei funerali. Si sono svolti con un corteo funebre dal Campidoglio al Globe Theater di Villa Borghese, il tutto in diretta su Rai 1. Qui è avvenuta la cerimonia laica alla presenza di molti colleghi ed allievi ed in seguito è avvenuta la cerimonia religiosa presso la Basilica di Santa Maria in Montesanto, nota come Chiesa degli artisti, in Piazza del Popolo. A causa della pandemia da Covid-19 hanno potuto partecipare solo 60 persone.
Il 10 novembre il suo corpo è stato cremato al Cimitero Flaminio e le ceneri consegnate alla famiglia il giorno successivo. Dopo 7 mesi di attesa di sepoltura è stato comunicato che Gigi riposerà in una cappella da edificare presso il Cimitero Monumentale del Verano di Roma.
Lorenzo Bernardini